I 5 consigli di 2Innovation per una corretta strategia di wellbeing aziendale

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La pandemia ha cambiato le dinamiche organizzative e operative del lavoro, sancendo il definitivo affermarsi dello smartworking anche per i prossimi anni. Secondo le stime governative, oltre un dipendente su quattro in Italia continuerà a lavorare in modalità ibrida, anche nel cosiddetto ‘new normal’. L’avvento dello smartworking, nella stragrande maggioranza delle organizzazioni, è stato fondamentale per migliorare l’equilibrio fra lavoro e vita privata, dando il via a un nuovo modo di concepire il vivere all’interno dell’organizzazione, all’insegna del wellbeing aziendale.

Cos’è e come si sviluppa il wellbeing?

Con il termine Well-being si fa riferimento a una strategia di responsabilità sociale d’impresa che ha l’obiettivo di garantire un miglioramento nella vita dei dipendenti con l’introduzione di benefit ed incentivi per il loro benessere individuale. Attraverso queste misure l’azienda mette al centro i bisogni psico-fisici delle sue persone che sviluppano così un rapporto di maggiore stima e fiducia con l’azienda.


In uno scenario di questo tipo viene spontaneo chiedersi se esistono delle regole per cogliere appieno le opportunità di benessere e produttività derivanti dalle nuove modalità lavorative, che tendono a combinare presenza e distanza. Da Future Shaper qual è, anticipatore di tendenze in ambito lavorativo e non solo, 2Innovation fornisce una risposta chiara a questo interrogativo, suggerendo 5 buone pratiche, in grado di rendere vincente quel binomio ‘benessere e produttività’ che è alla base di una corretta strategia di wellbeing aziendale.


Di seguito le cinque regole d’oro per un welfare d’impresa che funzioni.

1. Costruisci una conoscenza condivisa

Come prima regola, bisogna assicurarsi di rendere la conoscenza – il bene aziendale più prezioso – fruibile e condivisa da tutte le risorse presenti internamente ed esternamente. In questo modo, infatti, viene reso più semplice anche l’onboarding e il recruiting di risorse esterne. Costruire una base condivisa significa essenzialmente semplificare le metodologie di accesso alle informazioni, rendendo il dipendente libero di cimentarsi in mansioni svariate, arricchendo le proprie competenze in autonomia e aumentando la produttività complessiva.

2. Non trascurare i carichi di lavoro

Nella frenesia di raggiungere la perfetta operatività, capita spesso durante la vita aziendale di trascurare riposo e vita privata, ritrovandosi oberati dalla mole di lavoro. Per evitare sovraccarichi, che possono portare al cosiddetto fenomeno dell’overworking (che si distingue dal più conosciuto burn out), è fondamentale ottimizzare la distribuzione dei workloads gestiti dai team. Il tutto con l’aiuto – perché no? – di tool specifici in grado di fornire una visibilità globale dei task assegnate in azienda. 

3. Investi in formazione

Come favorire lo sviluppo di un rapporto di fedeltà dipendente-azienda? Semplice: stimolando l’asse della formazione e delle prospettive di carriera. La crescita professionale e l’ampliamento delle competenze individuali sono due aspetti essenziali, che possono essere alimentati attraverso certificazioni professionali, giornate di formazione su soft e hard skills o corsi online tramite piattaforma. 

4. Favorisci l’engagement sugli obiettivi 

Sfruttare i vantaggi dell’ormai onnipresente lavoro ibrido e dei tool digitali è imprescindibile per diffondere un approccio orientato agli obiettivi e ai risultati. Prevedere delle comunicazioni che siano personalizzate per i dipendenti, infatti, consente di promuovere la cultura aziendale tramite il coinvolgimento di tutte le persone presenti, permettendo al nuovo approccio organizzativo di attecchire con radici solide, grazie ad un cambio di mentalità esteso a tutta l’impresa.

5. Mantieni il focus sui KPI 

Quinta e ultima regola: per massimizzare il wellbeing aziendale e l’efficienza operativa, bisogna focalizzarsi su informazioni, dati e indicatori di performance estratti con l’aiuto di software analitici e soluzioni di intelligenza artificiale. I processi aziendali potranno essere, in questo modo, costantemente monitorati e orientati. Tenendo a mente i KPI di partenza e individuando le eventuali criticità, sarà possibile quindi suggerire azioni di miglioramento che andranno a impattare direttamente sulla produttività complessiva.

Questo articolo è stato scritto da:
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Sara Cipollone

CUSTOMER EXPERIENCE & DIGITAL ANALYST

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