Il termine fintech – financial technology o tecnofinanza – sta ad indicare, secondo la definizione dell’Osservatorio Fintech ed Insurtech del Politecnico di Milano, “[…] tutte le innovazioni digitali in ambito finanziario, a prescindere da quale sia l’attore che sviluppa il prodotto-servizio”.
In altri termini, il fintech accomuna i nuovi processi e prodotti finanziari resi disponibili dal progresso tecnologico digitale.
In questo modo, si includono nella definizione sia le startup digitali che le aziende tradizionali del settore finance: il requisito essenziale è quello di essere in grado di offrire prodotti e servizi finanziari ad elevato contenuto tecnologico.
Le aree di espansione effettiva e potenziale del fintech sono:
- L’esecuzione di transazioni (bonifici, pagamenti e qualsiasi servizio di online banking;
- La gestione dei fondi (depositi, prestiti, raccolta di capitali e gestione degli investimenti);
- Le assicurazioni.
I trend del fintech in Italia
I dati dell’Osservatorio, riferiti al nostro paese, confermano che anche nel 2023 le operazioni di tipo finanziario online sono in aumento, confermando il trend positivo degli ultimi anni.
I consumatori italiani sono sempre più inclini all’uso delle funzioni digitali offerte dalle banche tradizionali, nonché a fidarsi delle startup finanziarie interamente digitali: il 66% dei clienti impiega almeno un canale digitale (+3% rispetto al 2022) ed il 57% quello mobile (+2%).
Di conseguenza, le banche tradizionali stanno riducendo il numero di filiali sul territorio, senza però eliminarle del tutto poiché rimangono il punto di riferimento per la fascia di utenti più anziani e per operazioni tutt’ora percepite come delicate (es. richiesta di prestiti o mutui per la casa).
Di fatto, il fintech è parte integrante della user experience quotidiana della maggior parte degli italiani.
Le tecnologie digitali impiegate nel fintech
Nel contesto fintech, il termine tecnologia si riferisce non solo ai dispositivi o al software in sé, ma anche ai metodi, alle tecniche e alle pratiche che permettono l’innovazione in campo finanziario.
Vediamo le principali.
Blockchain e criptovalute
Forse la più famosa applicazione del fintech, la blockchain, è la tecnologia alla base delle criptovalute come i Bitcoin, poiché offre un registro decentralizzato e sicuro per le transazioni finanziarie.
Abbiamo approfondito l’argomento in questo articolo.
Intelligenza artificiale e machine learning per il fintech
Vengono implementate all’interno di piattaforme digitali per personalizzare i servizi finanziari, gestire i rischi, rilevare le frodi.
Ma soprattutto, offrono servizi di consulenza in materia di investimento in modo automatizzato (e quindi senza intervento umano), eppure coerente con le caratteristiche e gli obiettivi di ogni singolo investitore, attraverso assistenti digitali come Robo Advisor.
Il livello sempre più avanzato degli algoritmi dell’AI consente un processo di digitalizzazione del servizio di consulenza pervasivo e completo, su tutte le attività della value chain.
Big Data analytics per il fintech
L’analisi di grandi quantità di dati, anche in tempo reale consente alle aziende fintech di prendere decisioni informate, personalizzare offerte e prevedere tendenze di mercato.
Tecnologia mobile ed applicazioni
Il mobile banking e le app di pagamento sono esempi di come il fintech abbia reso l’accesso ai servizi finanziari più comodo e diretto per i consumatori.
Tecnologie di pagamento avanzate
Sistemi di pagamento NFC (che esamineremo nel dettaglio), pagamenti contactless e piattaforme di pagamento online, rendono le transazioni più rapide e sicure.
Piattaforme di Peer-to-Peer lending e crowdfunding
Piattaforme online che mettono in contatto direttamente chi ha bisogno di finanziamenti (prestiti tra privati o raccolte fondi) con chi è disposto a concederli, bypassando le istituzioni finanziarie tradizionali.
Cybersecurity
Data la natura delle transazioni finanziarie, la cyber sicurezza è fondamentale nel fintech per proteggere i dati sensibili degli utenti ed impedire accessi fraudolenti ai profili finanziari personali.
Il fintech mainstream: le app di pagamento digitale
Un approfondimento dedicato ai pagamenti digitali è necessario: si tratta della tecnologia finanziaria al momento più diffusa ed usata tra larghe fasce di popolazione, non soltanto giovane.
Se bancomat e carte di credito sono presenti stabilmente da diversi decenni, negli ultimi anni, con l’evoluzione del fintech, si è diffusa la tecnologia delle app di pagamento digitale contactless, divenute sempre più popolari grazie alla loro convenienza e sicurezza.
Tali app sono fruibili attraverso diversi tipi di device: smartphone, smartwatch e wearable, ma anche tablet, laptop e PC.
Esistono anche terminali di pagamento Integrati, dispositivi dedicati presenti nei negozi, spesso dotati di funzionalità di pagamento contactless o tramite QR code.
Le tecnologie dei pagamenti digitali
Le più comuni sono:
NFC (Near Field Communication)
Si tratta di una forma di comunicazione wireless a corto raggio che consente lo scambio di dati tra dispositivi entro una distanza di circa 10 cm.
Tale tecnologia viene usata nel fintech per transazioni contactless tra un dispositivo e un terminale di pagamento. Apple Pay e Google Wallet sono esempi d’uso della tecnologia NFC.
Per motivi di sicurezza, NFC non trasmette direttamente i dettagli della carta di credito, ma utilizza un processo chiamato tokenizzazione, che sostituisce i dati sensibili di una carta bancaria con un codice criptato, unico e identificativo, chiamato token, eliminando così l’esposizione dei dati reali.
QR Code
Si apre l’app dedicata ai pagamenti fornita dal proprio istituto di credito (banche o Poste) o fornitore di servizi di pagamento (es. PayPal o la stessa Satispay).
Una volta selezionata la modalità di pagamento QR Code, l’app attiverà automaticamente la fotocamera: per pagare è sufficiente inquadrare il codice bidimensionale riportato – ad esempio – sulla bolletta telefonica.
L’app della PA IO consente di pagare multe e altri oneri in questo modo.
Pagamenti Peer-to-Peer (P2P)
Consente agli utenti di effettuare pagamenti in negozi fisici e online, nonché di trasferire denaro ad altri utenti della stessa app.
L’esempio più conosciuto in Italia è Satispay, che non si basa su carte di credito o debito, ma collega il proprio account bancario all’app. Ciò consente di effettuare transazioni dirette dal conto bancario senza passare attraverso intermediari come le reti delle carte di credito.